domenica 5 febbraio 2012

Petizione 8 / Intervento Arch. Pacella (Il Ciclone)

Centro storico di Piacenza
Riportiamo adesso l'intervento dell'Arch. Demetrio Pacella, socio di Fiab IL CICLONE onlus, durante la cerimonia di consegna della petizione (13 gennaio 2011) sottoscritta da quasi 2400 cittadini nel periodo natalizio 2010 per chiedere la chiusura in maniera incondizionata del centro storico.



Purtoppo non possiamo dialogare con i commercianti perchè i commercianti ci hanno ricusato e ascoltano.
Era un problema di tempi che volevo affontare. Certamente c'è una manifestazione di intenti per una eventuale utilizzazione del megaparcheggio. La realizzazione della qualcosa, espedito tutto quello che deve essere espedito, presumibilmente prevederà dei tempi non inferiori ad un paio di anni nella migliori delle ipotesi, noi saremo morti, ci vorranno un paio di anni per arrivare a realizzarlo. Voglio dire è realistica la cosa, ammesso che si faccia. Certamente gli impegni saranno presi prima, per cui chi subentrerà comincerà a liberare finanze per l'Amministrazione pubblica.
La cosa che io volevo chiedere ai commercianti, ma non mi possono rispondere, è nel momento in cui l'eventuale struttura commerciale o quello che sarà verrà sul megaparcheggio per cui il parcheggio comincerà ad essere utilizzato non saranno contenti di quelle utilizzazione del megaparcheggio per cui comunque il centro storico non potrà esser chiuso perchè il problema è quello di riuscire a trovare parcheggi a ridosso del centro storico, il problema non lo risolvono. Ce lo aggravano ulteriormente perchè c'è maggiore flusso di macchine verso il centro storico con danno, io dico, per i commercianti. Perchè se avessero messo il naso fuori dai loro negozi durante quei pochissimi momenti in cui via S. Giuseppe è stata chiusa, si sarebbero resi conto che c'era una miriade di persone che passeggiavano serene, tranquille, che guardavano quei pochissimi negozi magari che in via S. Giuseppe c'erano e che molto tranquillamente avrebbero fatto, con piacere, il passeggio lungo via Trento e Trieste, non mi ricordo come si chiama, quella strada dove c'è per intenderci Santese, gli altri e cosi via.
E tutte quante quelle macchine che arrivavano verso la piazza da quella zona per andare non si capisce dove, perchè non andavano da nessuna parte, potevano essere tranquillamente deviate da via Garibaldi per andare verso posizioni diverse che avrebbero certamente favorito quel passeggio e quel poter gustare le vetrine di Santese e di tutti quanti gli altri che lungo quella strada espongono le loro mercanzie e sono …”.

Ma non finisce qui. Seguite il solco ...

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