55 km di paesaggi stupendi, lungo stradine di campagna piene di storia (e purtroppo in alcuni punti anche di rifiuti abbandonati) che ci hanno permesso di navigare in sicurezza nell'oceano di ulivi che ammanta la nostra terra.
Il ritorno, come tradizione, è stato effettuato in treno, un vero e proprio tuffo nel tempo passato e in quello che dovrà venire (treno+bici sarà la mobilità del futuro, ma di questo ne parlerò più dettagliatamente in un prossimo post).
Ho incollato sulle note di una pizzica cantata da Anna Cinzia Villani le immagini più significative di questa esperienza. Buona visione e seguite il solco...
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