L'avventura suscitò una emozione così forte e intensa che una volta tornato a casa scrissi un piccolo libello per fissare gli episodi salienti del viaggio ed alcune riflessioni.
Oggi, a distanza di quattro anni da quel viaggio di iniziazione, mi piace riportare su questo blog la terza selezione delle mie personali note di viaggio.
Ovvero
la
storia
di
Salvatore
e
di
un
battesimo
dimenticato.
“Vengo
con
voi
sino
ad
un
certo
punto
e
poi
rientro
a
Maglie.
Mi
dispiace
verrei
con
voi
sino
ad
Oria,
ma
domani
devo
essere
al
battesimo
di
mio
nipote.
Non
posso
mancare.”
Così
Salvatore annunciava alle ore 5.00 in Piazza A.Moro l'inizio della
sua pedalata.
Il
percorso
comincia
a
materializzarsi
nel
fresco
del
mattino
sotto
la
spinta
di
potenti
pedalate.
Salvatore
è
già
a
Cutrofiano
(ore
5.50;
km
9),
Galatina
(ore
6.25;
km
15)
procedendo
lentamente
ma
inesorabilmente
lungo
la
piega
spazio-temporale
che
ci
trasferirà
ad
Oria.
E
così
pedalata
dopo
pedalata
lo
spazio
e
il
tempo
cominciano
a
dilatarsi.
Il
battesimo
è
presto
diluito
nei
meandri
del
labirinto
ipnotico
delineato
dalle
stradine
di
campagna,
il
ricordo
dell'impegno
si
dilata
all'infinito
per
svanire
nei
minuti
ormai
divenuti
secoli.
Collemeto
(ore
7.15;
km
22),
Copertino
(ore
8.15;
km
30),
Campi
Salentina
(ore
10.50;
km
46),
la
pausa
a
Cellino
(ore
12.30-15.00,
km
65
)
ed
ecco
apparire
l'agognata
Oria
(ore
18.30;
km
110),
poco
oltre
l'orizzonte
metabolico
di
Salvatore.
Alle
ore
18.30,
dopo
aver
attraversato
una
stradina
in
mezzo
a
due
cimiteri,
la
porta
spazio-temporale
si
chiude:
Salvatore
si
schianta
nella
dimensione
abituale
dello
spazio
e
del
tempo
dominato
dall'
imminente
ma
ormai
irraggiungibile
battesimo,
che
si
staglia
come
un
enorme
e
minaccioso
monolite
sul
suo
paesaggio
mentale.
L'essenziale
ciclista
cerca
per
un
momento
di
trovare
una
soluzione
alla
imbarazzante
situazione,
ma
il
corpo
affamato
lo
conduce
rapidamente
alla
trattoria
di
Saverio
dove
insieme
agli
altri
crociati
concluderà
in
bellezza
la
lunghissima
giornata.
La
notte
coglierà
l'essenziale
ciclista
nel
riposo
del
giusto,
reso
umido
dalla
temperatura
rovente.
L'indomani
mattina
cercherà
di
spiegare
alla
sorella
le
ragioni
della
sua
assenza
che
non
è
da
imputare
a cattiva
volontà
o
negligenza
ma
a
voragini
spazio-temporali
comparse
all’improvviso
lungo
il
percorso,
a
generosi
alberi
da
frutto
inchinatisi
al
passaggio
degli
ultimi
crociati,
a
piccole
città
sconosciute
che
hanno
saputo
offrire
ristoro
e
conforto.
Gli
ultimi
crociati
che
gli
fanno
da
corona
sul
sacrato
della
chiesa,
palcoscenico
della
surreale
conversazione
telefonica,
annuiscono
sottolineando
silenziosi
le
affermazioni
più
straordinarie
dell'essenziale
ciclista.
Loro,
gli
iniziati,
comprendono.
La
sorella,
i
parenti
e
gli
invitati
tutti
probabilmente
non
lo
perdoneranno
mai.
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