domenica 26 agosto 2012

Un colpo di genio....

 


Ormai ci siamo. 
Il parco giochi diventa una barriera spartitraffico. Un'isola di verde fasciata da due corsie pavimentate con dei graziosi elementi autobloccanti.
Il posto ideale dove confinare un povero bambino, sperando che si diverta tanto e che non gli venga mai in mente di attraversare la strada (sarebbe morte certa, quale automobilista si aspetterebbe di piombare con l'auto in mezzo ad un parco giochi?) e di respirare troppo profondamente (anche in questo caso i gas esausti delle auto in transito e le polveri sottili risollevate dai pneumatici non gli lascerebbero scampo).
Quando di dice: un colpo di genio.

mercoledì 22 agosto 2012

Ricordi di viaggio: L'Ultima Crociata 3 (Oria, 9-11 agosto 2008)

Quattro anni fa un agguerrito manipolo di soci di Fiab IL CICLONE sperimentava per la prima volta l'euforia di un viaggio in bicicletta. La meta era Oria in festa per il Torneo dei Rioni.
L'avventura suscitò una emozione così forte e intensa che una volta tornato a casa scrissi un piccolo libello per fissare gli episodi salienti del viaggio ed alcune riflessioni.

Oggi, a distanza di quattro anni da quel viaggio di iniziazione, mi piace riportare su questo blog la terza selezione delle mie personali note di viaggio.

 
Ovvero la storia di Salvatore e di un battesimo dimenticato.
Vengo con voi sino ad un certo punto e poi rientro a Maglie. Mi dispiace verrei con voi sino ad Oria, ma domani devo essere al battesimo di mio nipote. Non posso mancare.
Così Salvatore annunciava alle ore 5.00 in Piazza A.Moro l'inizio della sua pedalata.
Il percorso comincia a materializzarsi nel fresco del mattino sotto la spinta di potenti pedalate. Salvatore è già a Cutrofiano (ore 5.50; km 9), Galatina (ore 6.25; km 15) procedendo lentamente ma inesorabilmente lungo la piega spazio-temporale che ci trasferirà ad Oria. E così pedalata dopo pedalata lo spazio e il tempo cominciano a dilatarsi. Il battesimo è presto diluito nei meandri del labirinto ipnotico delineato dalle stradine di campagna, il ricordo dell'impegno si dilata all'infinito per svanire nei minuti ormai divenuti secoli. Collemeto (ore 7.15; km 22), Copertino (ore 8.15; km 30), Campi Salentina (ore 10.50; km 46), la pausa a Cellino (ore 12.30-15.00, km 65 ) ed ecco apparire l'agognata Oria (ore 18.30; km 110), poco oltre l'orizzonte metabolico di Salvatore.
Alle ore 18.30, dopo aver attraversato una stradina in mezzo a due cimiteri, la porta spazio-temporale si chiude: Salvatore si schianta nella dimensione abituale dello spazio e del tempo dominato dall' imminente ma ormai irraggiungibile battesimo, che si staglia come un enorme e minaccioso monolite sul suo paesaggio mentale. L'essenziale ciclista cerca per un momento di trovare una soluzione alla imbarazzante situazione, ma il corpo affamato lo conduce rapidamente alla trattoria di Saverio dove insieme agli altri crociati concluderà in bellezza la lunghissima giornata. La notte coglierà l'essenziale ciclista nel riposo del giusto, reso umido dalla temperatura rovente. L'indomani mattina cercherà di spiegare alla sorella le ragioni della sua assenza che non è da imputare a cattiva volontà o negligenza ma a voragini spazio-temporali comparse allimprovviso lungo il percorso, a generosi alberi da frutto inchinatisi al passaggio degli ultimi crociati, a piccole città sconosciute che hanno saputo offrire ristoro e conforto.
Gli ultimi crociati che gli fanno da corona sul sacrato della chiesa, palcoscenico della surreale conversazione telefonica, annuiscono sottolineando silenziosi le affermazioni più straordinarie dell'essenziale ciclista. Loro, gli iniziati, comprendono. La sorella, i parenti e gli invitati tutti probabilmente non lo perdoneranno mai.

domenica 19 agosto 2012

Rcordi di viaggio: L'Ultima Crociata 2 (Oria, 9-11 agosto 2008)

Quattro anni fa un agguerrito manipolo di soci di Fiab IL CICLONE sperimentava per la prima volta l'euforia di un viaggio in bicicletta. La meta era Oria in festa per il Torneo dei Rioni.
L'avventura suscitò una emozione così forte e intensa che una volta tornato a casa scrissi un piccolo libello per fissare gli episodi salienti del viaggio ed alcune riflessioni.

Oggi, a distanza di quattro anni da quel viaggio di iniziazione, mi piace riportare su questo blog la seconda selezione delle mie personali note di viaggio.


L'Ultima Crociata (Oria, 9-10-11 agosto 2012) ovvero in viaggio all'interno di nuovi spazi geografici e dimensioni temporali.
Oria è lì, dietro l'angolo. Poco più di 100 chilometri di superstrada e neanche un'ora di percorrenza in automobile. La noia del viaggio è ammazzata da una sigaretta fumata con condizionatore e stereo accesi. L'organismo sprofondato in posizione fetale nella poltrona di guida, inattivo dietro al volante, reagisce accumulando colesterolo e trigliceridi, ipertensione e noia.
Ma in bici è diverso. Il movimento ipnotico della pedalata spalanca le porte dello spazio e del tempo. Il paese medievale viene raggiunto partendo da Maglie all'alba, per sfruttare le ore più fresche della giornata. Seguiranno 10 ore in sella, lungo stradine di campagna mai percorse, attraversando paesaggi di colpo tornati sconosciuti (in che paese siamo arrivati? E' la prima domanda che mi rivolgono i compagni d'aventura appena entriamo in un centro urbano).
L'unica, fresca fontanella nel centro storico di Campi Salentina, chiuso inaspettatamente al traffico veicolare, diventa un'oasi nel deserto, eccita gli animi più giovani subito impegnati in giochi acquatici, ristora la mente ed il corpo dalle cinque ore di pedalata compiute con temperature crescenti ed infine infuocate.
In quale sogno (o incubo) fantastico avremmo mai immaginato di rinfrancarci dalla calura del mezzogiorno di agosto all'ombra degli ulivi di Albano? Uno dopo l'altro ci abbandoniamo al nostro destino, lasciando sciogliere la fatica su un verde prato o su una fresca panchina.
Arriveremo ad Oria al tramonto. Ma la sensazione è quella di aver pedalato per una settimana. Gli eventi trascorsi nella lunga giornata sono lontani e ora giacciono appesi su alberi di fico e mandorli, avvolti in camere d'aria forate, disciolti in innumerevoli borracce d'acqua, agganciati a risate senza fine.
Ma ormai Oria è davanti a noi. Una fugace apparizione del castello dominato da nubi e rombi di pioggia, ci prepara al rientro nella abituale dimensione dello spazio e del tempo.
 

domenica 12 agosto 2012

Ricordi di viaggio: L'ultima crociata 1 (Oria, 9-11 agosto 2008)

Quattro anni fa un agguerrito manipolo di soci di Fiab IL CICLONE sperimentava per la prima volta l'euforia di un viaggio in bicicletta. La meta era Oria in festa per il Torneo dei Rioni.


L'avventura suscitò una emozione così forte e intensa che una volta tornato a casa scrissi un piccolo libello per fissare gli episodi salienti del viaggio ed alcune riflessioni.

Oggi, a distanza di quattro anni da quel viaggio di iniziazione, mi piace riportare su questo blog qualcuna delle mie personali note di viaggio.


L'Ultima Crociata (Oria, 9-10-11 agosto 2008) ovvero ai limiti dell'orizzonte metabolico.

Quanti chilometri possiamo compiere a piedi senza sforzo esagerato?
Quanta strada possiamo percorrere in bici prima dello sfinimento?
Qual è il nostro orizzonte metabolico , cioè la distanza massima giornaliera che possiamo compiere facilmente a piedi e/o in bici?
Quanti conoscono o stimano correttamente questo dato? A giudicare dal numero di automobili che circolano vorticosamente nel nostro piccolo villaggio, pochi esseri umani.
Il primo obiettivo del manipolo di uomini dell'Ultima Crociata è proprio questo: raggiungere il proprio orizzonte metabolico, sperando che sia oltre la cresta del cordone dunare fossile su cui sorge impietrito il castello di Federico II.

File:Panorama di Oria da Nord.jpg

domenica 5 agosto 2012

La maledizione di Flora


Ci era riuscito. Nonostante si fosse limitato a galleggiare per cinque anni, schivando abilmente i tranelli progettati dall'opposizione  e da qualche associazione "non allineata", ci era riuscito. La maggioranza dei votanti dell'allegro paesello aveva deciso di riconfermarlo Primo Cittadino per altri cinque anni.
Si preparò una grande festa con numerosi invitati come si conviene in ogni paese civile . Tutte le persone che contavano erano lì, a sgomitare per una foto ricordo con il Primo, per una fetta di torta, per un sorso di spumante. Tutti tranne Flora.
La dolce Flora che tanto si era prodigata in campagna elettorale a conferire una aspetto gradevole al palco da cui il nostro Primo Cittadino aveva farfugliato invettive contro i cittadini invidiosi che gli volevano male, contro le opposizioni che per anni avevano tramato e tramavano ancora per offuscarne l'immagine, contro quelle associazioni eversive che non volevano conformarsi alla chiara linea politica del Primo Cittadino: impegnarsi a fondo, costantemente, caparbiemente perchè nell'allegro paesello non cambi nulla.
La dolce Flora così ricercata e corteggiata da centinaia di paesi e paeselli di tutta Italia veniva palesemente trascurata dal nostro Primo.
L'invito negato trasformò la dolce Flora in una strega. E come si conviene per una strega, lanciò una terribile maledizione: qualsiasi albero, grande o piccolo, piantato sul suolo dell'allegro paesello avrebbe sviluppato in breve tempo delle radici così imponenti da minare dalle fondamenta dapprima le case vicine e, infine, lo stesso Palazzo di Città.
Il Primo Cittadino terrorizzato dalla terribile maledizione non ebbe dubbi e fece sradicare risoluto qualsiasi albero avesse iniziato a produrre dei ringonfiamenti della superficie del terreno. Inoltre proibì la piantumazione di qualsiasi alberello o arbusto (la prudenza non è mai troppa) sul territorio cittadino.
Da quel giorno vissero tutti felici e contenti nell'allegro paesello avvolto nel grigio cemento.