Si
aggirano come squali. Entrano nell'area mercatale speranzosi in un
posto per parcheggiare, dopo una lenta e penosa coda non lo trovano,
cercano invano di inventarsi uno spazio dove lasciare l'ingombrante
mezzo meccanico, si dirigono sbuffando verso l'uscita, iniziano
disperati un nuovo giro. Alla fine lasciano l'auto sul marciapiede,
in doppia fila, in prossimità degli incroci, in divieto di sosta, in
divieto di fermata, in zona rimozione, sui passi carrabili, sulle
striscie pedonali.......
Una
pericolosa promiscuità ammorba la nuova area mercatale. La presenza
di un parcheggio all'interno dell'area mercatale, evidentemente
inadeguato a ricevere lo spropositato flusso veicolare, richiama un
serpentone mortale di automobili generando una situazione di
pericolosa promiscuità. Bancarelle, pedoni e auto uniti in un
abbraccio mortale. Chi può pensare di acquistare pesce fresco,
profumata mortadella, olive e frutta secca esposti per ore ai miasmi
malefici delle auto in costante transito? Non si può fare a meno di
pensare al benzene che copioso ricopre la profumata mortadella, alle
polveri sottili prodotte e messe in sospensione dal transito delle
auto che vanno a coprire come un invisibile velo funebre il pesce
fresco, alle impalpabili sostante inquinanti che si poggiano su tutto
e tutti, ai pedoni e ciclisti costretti ad inalare quantità
industriali di gas velenosi.
Davvero
non è più possibile separare il luogo degli uomini da quello delle
auto?
Affiliamo
fiduciosi le nostre ruote, seguiamo tenacemente il solco.....
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