mercoledì 9 maggio 2012

Il ventre dell'architetto/3 - Pini


Mi raccomando” - concluse a gran voce l'architetto - “mi raccomando non piantiamo alberi con radici superficiali altrimenti rischiamo di dover rifare la pavimentazione tra cinque anni....”.
Le maestranze riunite per un incontro prima di dare l'avvio ai lavori delle nuova zona mercatale annuirono con ossequio. “E' davvero un grande architetto, non gli sfugge nessun particolare” era il pensiero comune che in silenzio veniva scambiato con occhiate fugaci dai partecipanti.
Iniziarono i lavori e presto tutto fu completato. Tonnellate di materiale inerte avevano parzialmente riempito la parte di dolina (una depressione di origine carsica) che avrebbe ospitato l'opera, le ruspe avevano poi spianato tutto, operai laboriosi avevano realizzato le tubature per l'acqua piovana e gli impianti elettrici e idraulici, costruita la struttura a guardia dell'ampia area che avrebbe ospitato ogni sabato mattina le bancarelle del tradizionale mercato, realizzate delle piccole aiuole per rendere più gradevole l'impianto.
Il grande spiazzo era pronto e mancavano solo 5 alberi da piantare sul bordo del marciapiede come ultimo tributo alla natura violata. Purtroppo tutti quei lavori avevano ormai cancellato dalla mente l'ultima raccomandazione dell'architetto. Giunse l'uomo del verde e piantò gli unici 5 alberi dell'intera area. Rigorosamente pini.

Da quel giorno l'architetto non dorme più. Ogni notte sente sul suo ventre la pressione delle radici di quei pini che giorno dopo giorno cresceranno poco sotto la superficie del suolo, pronte a dissestare inesorabilmente qualsiasi pavimentazione realizzata da mano umana.

Affilate le ruote, seguite il solco....

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